DENTRO UN COMBATTIMENTO SPIRITUALE

Pubblicato da Salvatore Carramusa il

Il Vangelo di questa prima domenica di Quaresima ci presenta il duello tra Gesù e Satana. Questo racconto lucano delle tentazioni è preceduto dal brano della genealogia di Gesù, che risale fino ad Adamo. Gesù, quindi, viene presentato come il nuovo inizio dell’umanità, come il primo uomo e, come ogni uomo, anche Egli viene tentato.

In un momento di umana debolezza Gesù conosce il combattimento tra l’anima che intende restare fedele a Dio e il diavolo, il separatore, che tenta di ingannarla per distoglierla e indurla al male. E, se Gesù è stato tentato, saremo forse noi esenti da questo combattimento spirituale? Ovviamente no. Infatti, come dirà San Paolo VI:

“Siamo come circondati da qualcosa di funesto, cattivo, perverso, che eccita le nostre passioni, approfitta delle nostre debolezze, si insinua nelle nostre abitudini, viene dietro ai nostri passi e ci suggerisce il male.”

Il male, quindi, è insidioso, non si presenta col suo reale volto che è nemico, orribile e ingannevole. Anzi, accade proprio il contrario.

Gesù, però, con la sua testimonianza ci indica come poter affrontare le tentazioni, utilizzando delle armi spirituali potenti. Vediamo quali sono:

  • Digiuno e preghiera: Gesù, prima di entrare in battaglia spirituale contro il maligno, viene spinto dallo Spirito Santo verso il deserto, dove resterà per quaranta giorni, cifra simbolica che richiama i quarant’anni dell’esodo e alludono inoltre ai quaranta giorni del digiuno di Mosè sul monte Sinai e del cammino di Elia verso l’Oreb. In questo tempo Egli si prepara praticando digiuno e preghiera;
  • Credere nella volontà di Dio: Il maligno tenta di farci apparire il male come bene adoperandosi delle Scritture con l’interesse di mostrarci una verità distorta. Qual è la differenza, quindi, tra le scritture citate dal maligno e quelle pronunciate da Gesù? La differenza sta nel cuore di chi le pronuncia .Indubbiamente pare chiaro che il diavolo conosca bene le Scritture, ma ciò che pronuncia con la bocca entra in conflitto con l’odio e la rabbia che prova nel suo cuore nei confronti di Dio. Gesù, invece, conferma la sua piena e totale fiducia nel piano salvifico del Padre. Egli si abbandona alla Sua volontà e alla Sua Verità. L’apostolo Paolo dirà:

Se con la tua bocca proclamerai: “Gesù è il Signore!” e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza”.

Sull’esempio di Gesù Cristo, se anche tu ti trovi nel mezzo di una battaglia non farti dunque ingannare dal diavolo scegliendo le armi della violenza o dell’odio ma usa le armi di Cristo che sono preghiera, digiuno e piena fiducia nella volontà di Dio. Lascia fare a Lui, sapendo che “chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato” (Rm 10, 13).

In questa giornata ripeti spesso:

Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede (1 Gv 5, 4b)

Buona domenica e che Dio vi benedica.


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