Ricevere doni

Pubblicato da Loredana Scavuzzo il

Bentornati al nostro appuntamento con i linguaggi dell’amore. Oggi, come già anticipato, affronteremo il terzo linguaggio dell’amore: Ricevere doni.

Partiamo con il provare a definire la parola “dono”.Il dono, il donare, il dare, scavalca il senso della reciprocità per aprirsi a quello della gratuità. Donare, sicuramente, per alcuni può essere una terapia, per altri un atto di coraggio, per altri ancora un atto sprecato; ma è innegabile che donare è un atto d’amore, e che molti di noi ricevendo un regalo si sentono amati. Il donare è un atto d’amore perché spesso riempie il serbatoio emozionale dell’altro, anche se non è per tutti così, ecco perché mentre per alcuni è più semplice donare, per altri lo è di meno, perché come tutti i linguaggi d’amore non è “usato” e “compreso” da tutti allo stesso modo.

Se pensiamo al nostro matrimonio, nello scambio degli anelli, ci siamo donati l’uno all’altro, gli anelli divengono quindi un simbolo concreto dell’amore coniugale, tanto che chi presiede la cerimonia dice “questi anelli sono simbolo del vostro amore e della vostra fedeltà”, i simboli hanno dunque un valore emozionale. Tuttavia, non tutti diamo lo stesso valore ai doni, nella fattispecie delle fedi nuziali, c’è chi non la toglie mai, chi invece non la mette mai, questo ci indica chiaramente il fatto di come ognuno di noi abbia linguaggi d’amore differenti. Per chi ha come linguaggio d’amore principale quello di ricevere doni, poco importerà del valore economico di quel dono, tanto più avrà valore emozionale, perché quel dono simboleggerà il fatto che “lui/lei mi ha pensato/a”. È possibile che qualcuno dica “io non sono bravo a fare doni perché non sono stato abituato a riceverli e di conseguenza nemmeno a farli”; ma se il linguaggio d’amore del nostro partner è proprio quello di ricevere doni, per amore del nostro lui/lei possiamo imparare a parlare questo linguaggio, che è molto facile da imparare, basta avere un pò di forza di volontà e di mettersi in gioco per amore. Potrebbe rispondere “Ehm…si…ma da dove devo cominciare?”. Innanzitutto possiamo provare a stilare un elenco di tutti i regali ricevuti dal nostro partner e che hanno innescato in lui/lei una reazione positiva, di gioia e di gratitudine; possiamo farci aiutare da amici, parenti e persone vicine che possono aiutarci ad imparare questo nuovo linguaggio. Potrebbe nascere una domanda in noi…”ma veramente il ricevere doni è il linguaggio d’amore della nostra dolce metà?” Per far questo dobbiamo fare il tentativo, proviamo a comprare qualcosa o anche semplicemente regalare un fiore, e vediamo qual è la sua reazione. Se è critica, evidentemente non è il linguaggio d’amore dell’altro, contrariamente abbiamo fatto centro e possiamo lavorarci su. Talvolta, accade che coppie si riempiono di doni materiali ma hanno il serbatoio emozionale vuoto, perché i doni ci sono ma è carente l’aspetto emozionale. Infatti, il dono immateriale che ha il più alto valore emozionale è il “dono della presenza”. La presenza fisica di chi amiamo, soprattutto nei momenti in cui ci sentiamo “vuoti”, è il dono più importante che possiamo offrire al nostro partner. Se per noi è molto importante la presenza fisica del nostro partner, impariamo a comunicarglielo/a, senza aspettare che ci legga nel pensiero, ma impariamo a manifestare e a dire concretamente i nostri bisogni, che non sempre per l’altro sono espliciti. Se ti accorgi che il linguaggio d’amore del tuo partner è quello di ricevere doni, allora programmati di regalargli/le qualcosa ogni settimana, che sia un fiore, un gioiello, o una cartolina con su scritto “ti amo”. Ricorda…un dono, anche a basso costo, ha un alto valore emozionale.

Sperando che anche questo articolo sia stato utile, vi aspettiamo al prossimo articolo con il quarto linguaggio d’amore: Gesti di servizio.

Categorie: Coppie

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