C’E’ ANCORA CHI SCOMMETTE SU DI TE!

Pubblicato da Salvatore Carramusa il

C’è sempre un luogo e un’ora precisa in cui il Signore vuole incontrarsi con noi. E’ il momento che segna l’inizio della conversione o del rifiuto radicale.

Se rifiutare Dio significa rimanere estranei al Suo amore e quindi vivere di giustizia propria e auto-celebrazione oppure nella profonda disperazione e insoddisfazione, convertirsi significa entrare nella via dell’Amore di Dio, una via di salvezza che certamente esige costanza e una decisione sempre rinnovata di proseguire il viaggio nonostante le nostre fragilità consapevoli che è lo stesso Figlio di Dio, Gesù Cristo, che ci conduce fuori dalla schiavitù del peccato, fuori dai nostri limiti e sensi di colpa.

Ovviamente, aiutarsi fraternamente a camminare sulla via della conversione – ossia aiutarsi a cercare e seguire Gesù – è il senso della vita ecclesiale. Infatti, deve starci a cuore che nessuno perda la strada, nessuno resti indietro o si allontani.

A questa corsa ci invita energicamente il vangelo di oggi, che si conclude con la parabola del fico sterile che nella letteratura profetica è simbolo dell’infedeltà di Israele. Il padrone, notando che questo albero rimane senza frutto chiede al vignaiolo di tagliarlo ma quest’ultimo prega il padrone di aspettare.

Diceva anche questa parabola: “Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi i frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo toglierai”. (Luca 13, 6-9)

Il vignaiolo è Gesù che, quale nostro intercessore, continua a dire fino alla fine dei tempi: «Ancora un poco, ancora un po’ di tempo, li coltiverò di più». 

In una società come la nostra dove chi non porta risultati viene tagliato subito fuori, Gesù fa il contrario: punta ancora su di loro! Crede, fino a sacrificare la propria vita, nella conversione di coloro che ancora non riescono ad accogliere l’amore del Padre!

Ovviamente questa fiducia Gesù la dona anche a coloro che hanno conosciuto il Padre ma vivono un periodo di deserto perché la sua volontà è che nessuno si perda:

E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. (Giovanni 6, 39)

Le cure che Gesù ci dona in abbondanza per aiutarci in questo cammino sono la Sua Parola, i sacramenti e anche i suoi interventi provvidenziali – e tali sono anche gli avvenimenti dolorosi della vita – che diventano offerta per la nostra conversione quotidiana.

Lasciamoci, dunque, coltivare da Gesù Cristo. Solo così porteremo frutto.


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