Il contatto fisico

Pubblicato da Loredana Scavuzzo il

Bentrovati a voi tutti, eccoci qui con il nostro quinto ed ultimo appuntamento con i linguaggi dell’amore. Oggi affronteremo il linguaggio del “contatto fisico”. 

Gli studi psicologici ci indicano come sia rilevante nel percorso di crescita del bambino il contatto fisico con le figure genitoriali e quanto sia importante la “qualità” di questo contatto nell’infanzia per poter sviluppare una vita emozionale più sana rispetto a coloro i quali, invece, ne sono privati. Da sempre, il contatto fisico è un potentissimo veicolo per comunicare l’amore e, ancor di più, l’amore coniugale. Piccoli gesti quali: tenersi per mano, abbracciarsi, baciarsi e unirsi sessualmente sono potenti mezzi per comunicare amore al proprio coniuge. Tuttavia, se per qualcuno, esso rappresenta il linguaggio d’amore principale, per altri non è così. Infatti, spesso vi sarete trovati a discutere in tal senso con il vostro coniuge; c’è chi ha bisogno di questo contatto per sentirsi amato, chi invece riempie il proprio serbatoio emozionale con gli altri linguaggi affrontati precedentemente. Nonostante, non sia per tutti il linguaggio d’amore principale indubbiamente rimane uno dei linguaggi d’amore più potente; non c’è gesto d’amore più grande di un abbraccio nel momento della sofferenza o di un rapporto sessuale che genera vita nei figli; un amore che è stato creato per essere fecondo e, non solo biologicamente, fecondo nell’amore; perché quando una coppia è ricolma nei propri serbatoi emozionali, non può che fecondare amore a chi li circonda. L’amore in tal senso è fecondo, perché genera amore! 

Ma della fecondità della coppia ne parleremo in seguito😉. 

Se è vero che il contatto fisico può comunicare amore, allo stesso modo può comunicare odio. Per una persona il cui linguaggio d’amore principale è il contatto fisico, così come sarà potente un abbraccio lo sarà, in modo negativo, uno schiaffo. 

Il tendere la mano, il donare un abbraccio, sono modi semplici e potenti per comunicare apertura verso l’altro, disponibilità, attenzione, cura e, dunque, amore. Nei momenti di sofferenza nessuna parola vale più di un abbraccio sincero e quel contatto rimarrà indelebile nella memoria dell’altro. Nel ricordare i nostri momenti di sofferenza, chi “parla” il linguaggio del contatto fisico, ricorderà molto di più un gesto di contatto che tante parole di consolazione. Se il nostro coniuge ci esprime il fatto di sentirsi trascurato e allontanato molto probabilmente avrà bisogno di un nostro gesto di contatto. Accarezzare la sua schiena, tenergli/le la mano, abbracciarlo/la più spesso e unirsi nel talamo nuziale costituiscono il “cuore pulsante” della vita emozionale di coppia. 

A tal fine, io e Rosario, vi suggeriamo di iniziare e concludere la giornata con un contatto fisico. Noi ad esempio iniziamo la giornata con un forte abbraccio, appena svegliati, che ci riempie di amore e di energia per la giornata che sta per iniziare, lasciandoci nel cuore il desiderio di rientrare in casa la sera, dopo una giornata di lavoro, lontani l’uno dall’altra, per abbracciarci nuovamente  e raccontarsi della giornata trascorsa. 

Con la speranza che queste “pillole” di comunicazione di coppia vi siano stati utili per vivere pienamente il vostro amore, vi aspettiamo al nostro prossimo appuntamento!😜

Loredana e Rosario. 😘

Categorie: Coppie

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